AIC Lazio

Piacere di conoscerci: intervista a Raffaele Amoni

Abbiamo intervistato i membri del Consiglio Direttivo, eletto durante l’Assemblea regionale dello scorso aprile, per scoprire qualche curiosità su ognuno di loro e farci raccontare come vivono l’esperienza di volontariato in Associazione.

Questa è la volta di Raffaele Amoni, Consigliere e Referente della Provincia di Roma.

Perché hai scelto di essere volontario AIC? Vivo a Civitavecchia e sono in Associazione da quasi 12 anni, da quando ho scoperto che mio figlio era celiaco. Poi i figli sono diventati 4, di cui 3 abbiamo scoperto essere celiaci. Quindi il mio impegno non ha potuto che crescere!

Piatto preferito? In questi anni, con mia moglie, abbiamo cercato di rendere tutti i piatti glutenfree più simili possibile a quelli con glutine. Per esperienza dei miei figli, mi rendo conto che quando si fa la pizza è sempre una festa, e vi assicuro che Laura, mia moglie, la fa molto buona.

Cosa dicono di te? Hai presente quel film di Verdone con Furio e Magda? Ecco… così!

Segni particolari? Non saprei, scherzo molto sui miei capelli, che non ho più …

L’evento più bello in AIC? Ricordo con piacere una Giornata della Celiachia, credo del 2005, dedicata ai legumi. Era una delle mie prime avventure con AIC a Civitavecchia… io sono di lì. Abbiamo venduto sacchettini di ceci, lenticchie e fagioli e ottenuto anche un discreto incasso. È stato un evento pieno di belle iniziative, con spettacoli e un centinaio di persone per lo screening. Ma c’è un episodio che ricordo con particolare piacere. Ad un certo punto, si è avvicinata una donna sulla quarantina pensando ci fosse qualcosa da mangiare. Purtroppo non avevamo nulla da offrirle. Lei lavorava su una nave con scalo a Civitavecchia tutte le domeniche. Era di origini paraguaiane e aveva scoperto di essere celiaca tre mesi prima. Seguiva la dieta come poteva sulla nave, senza molte informazioni. Volevo in qualche modo aiutarla, ma mezz’ora dopo doveva tornare a bordo. Per non dilungarmi troppo, la domenica successiva era a pranzo a casa mia. Ora vive in Paraguay, ma siamo ancora in contatto. Lei dice che siamo la sua famiglia italiana.