Claudia Genovesi, una ragazza neolaureata di Osteopatia, socia AIC da molti anni, ha voluto dedicare la sua tesi di laurea al rapporto tra postura e celiachia.
L’indagine che ha svolto è uno studio sperimentale molto interessante, per la capacità di cogliere i possibili effetti che la celiachia può avere, in quegli ambiti della salute non facilmente individuabili.
L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo progetto di tesi e le sue considerazioni di neo-Osteopata.
Qual è il tuo rapporto con la celiachia e come hai conosciuto AIC Lazio?
La celiachia si è manifestata all’età di 10 anni e per fortuna è stata diagnostica velocemente. All’epoca, nelle visite pediatriche annuali risultavo sempre sottopeso e non crescevo in altezza rispetto alle tabelle dei percentili. Le analisi e la gastroscopia hanno infatti confermato il sospetto di celiachia.
Ho iniziato da subito la mia dieta senza glutine e la differenza è stata quasi immediata.
Ammetto che da celiaca non è stata un’infanzia semplice. Come penso accada a tutti i celiaci, non è facile far capire alle persone come cucinare quando c’è un celiaco tra gli ospiti o quando si deve scegliere un ristorante. In quegli anni non c’erano tutti i prodotti che abbiamo oggi, ma alla fine mi sono abituata e non ho avuto problemi ad adattarmi. Adesso i ristoranti certificati AIC propongono piatti senza glutine di altissima qualità, i bar e le pasticcerie hanno prodotti buonissimi, quindi posso dire che la vita da celiaca è del tutto uguale a quella dei miei coetanei. Quando mangio in compagnia, anche con chi mi conosce da molto, sorge spesso qualche dubbio o curiosità sulla dieta senza glutine. Succede di frequente che i miei pranzi o cene li passo a parlare di celiachia e a raccontare la mia esperienza. Mi fa piacere, perché la sensibilizzazione parte anche da noi e da queste piccole cose. Ho conosciuto AIC grazie al Presidente Angelo Mocci, caro amico di mio padre da tanti anni.
Qual è l’argomento della tua tesi e che obiettivo ha avuto la tua ricerca?
Ho conseguito la laurea in Osteopatia, un percorso durato 5 anni, con una tesi dal titolo “Adattamenti posturali ricorrenti in pazienti celiaci” sviluppato insieme ad una collega, con cui ho condiviso il percorso.
Lo scopo della ricerca è stato indagare se esistono relazioni tra celiachia e adattamenti posturali frequenti nei pazienti affetti dalla patologia.
Per il progetto di tesi è stato reclutato un campione di pazienti celiaci, sul quale abbiamo condotto uno studio inter-professionale. I pazienti infatti sono stati valutati sia da me, che dalla mia collega, per rendere i dati ottenuti più veritieri possibile.
Sulla base dei risultati raggiunti è stata dedotta una correlazione tra la celiachia e adattamenti posturali abituali.
Sarebbe bello e interessante ampliare questa tematica e incrementare il campione dei pazienti, affinché i dati ottenuti possano essere considerati statisticamente significativi.
Una volta raggiunto questo obiettivo, l’osteopatia potrà rientrare in un percorso di prevenzione, soprattutto pediatrica, che permetta all’osteopata di indirizzare o pazienti dal medico curante per un probabile sospetto di celiachia.
L’osteopatia ha un ruolo importante nella prevenzione, accompagna i pazienti ad essere promotori della propria salute, motivandoli verso comportamenti utili ad affrontare le sfide di adattamento, in un contesto di cura integrato.
Cosa ti ha spinto a dedicare la tua tesi a questo argomento?
L’idea è nata durante una lezione di tirocinio, nel momento della pratica clinica, mentre mi auto-analizzavo clinicamente. Insieme alla docente e alla mia collega, abbiamo iniziato a chiederci se i miei specifici adattamenti posturali fossero correlati alla celiachia. Così, spinte dalla curiosità e dall’interesse, ci siamo dedicate a questo argomento per la nostra tesi sperimentale. Attraverso la ricerca ho avuto modo di studiare la celiaca da tutti i punti di vista, dall’epidemiologia alla diagnosi e terapia, e analizzare numerosi articoli della letteratura scientifica. Ho imparato cose nuove, di cui prima non ero a conoscenza, che mi hanno permesso di trasformare alcuni miei dubbi in certezze.
Che consigli daresti ai celiaci in merito alla cura del proprio corpo e alla salute di ossa e muscoli?
Il consiglio che darei ai celiaci è quello di intraprendere un percorso osteopatico per cercare di capire quali sono gli adattamenti posturali correlati alla celiachia ed eventualmente trattare le zone in sovraccarico. Inoltre, dato che la celiachia porta ad avere un deficit di lattasi e una carenza di vitamina B, consiglierei di evitare latte e latticini e di assumere un multivitaminico.
Una figura con cui è importante che l’osteopatia collabori è sicuramente il nutrizionista.
Infine, consiglio a tutte le persone, celiache e non celiache, e di qualsiasi fascia di età, dai neonati agli anziani, di includere l’osteopatia nella propria routine, perchè si occupa di ripristinare la funzionalità dell’organismo e lo stato di salute dell’individuo, migliorando la qualità della vita attraverso un trattamento specifico personalizzato.